In questi ultimi anni il mototurismo ho conosciuto un successo inaspettato, lo dimostra il numero oggi considerevole di agenzie specializzate nell’offrire viaggi in moto, on e off road, e lo dimostra l’offerta sempre crescente da parte delle case costruttrici di cosi dette enduro stradali, moto “tutto fare” piu’ comode e gestibili rispetto alle esasperate supersportive.
Perche’ mototurismo si e autoturismo no? in effetti, di autoturismo si parla meno. Ma chi possiede una bella macchina sportiva, magari una cabrio, non puo’ forse provare emozioni simili a quelle dei motociclisti in piega sulle strade tutte curve della nostra penisola?
Complice una splendida giornata di sole, abbiamo voluto percorrere una delle mete preferite dagli smanettoni su due ruote. Siamo in piemonte, in provincia di Biella. La strada e’ la mitica SP232, meglio conosciuta come Panoramica Zegna. L’auto, una fantastica Lotus Elise S1 del 2000, di colore giallo.
La Panoramica Zegna iniza presso Villanova Biellese e termina a Bocchetto di Sessera. Inauguarata nel 1938 per volere dell’imprenditore Ermenegildo Zegna oggi e’ un serpentone di circa quaranta chilometri che si snoda tra fitti boschi e scorci panoramici che ragalono, a nord splendide vedute del Monte Rosa e a sud del biellese. La si percorre in circa un’oretta, ad andatura turistica, assoporando il profumo della vegetazione e facendo attenzione agli altri veicoli, sopratutto gruppi di motociclisti in cerca della piega perfetta.
Guidare su questa strada la Lotus Elise e’ stato puro godimento. Puro proprio come pura, nel senso di puramente sportiva, e’ questa macchina. E’ il model year 2000, con il motore Rover 1.8 da 120cv. Nell’abitacolo ci si cala letteralmente, dopo aver superato i due montanti laterali. Appena trovata la posizione nel sedile, si capisce subito che non sara’ un viaggio confortevole.
Nella prima versione, lanciata nel 1996, tutto e’ stato sacrificato sull’altare della legerezza. I sedili sono scarsamente imbottiti, quello del passeggero e’ fisso, mentre quello del guidatore si regola in senso longitudinale. La posizione e’ per entrambi comunque a gambe quasi distese, e si sta seduti praticamente raso terra. Gli alza cristalli sono manuali, non esiste un cassettino porta oggetti se non una rete posta dietro ai sedili, non esiste niente dal nome ABS, ESP, climatizzatore, sterzo servoassistito e nemmeno il servofreno. E l’autoradio? Si, quella si puo’ installare. Ma e’ inutile.
Il rumore (ops, il canto ..) del motore, posteriore e posto proprio dietro ai sedili rende praticamente impossible un ascolto soddisfacente della radio. Questa e’ un’auto nuda e cruda, essenziale, sportiva. Esaltante. L’assenza di elettronica e il canto del motore fanno sognare competizioni di epoche passate.
Ci si dimentica di tutto lo stress da citta’, alla guida di questa Lotus, e ci si concentra nel farla danzare tra una curva e l’altra. Lo sterzo e’ molto reattivo, tuttavia pur non essendo servoassistito non risulta troppo pesante, nemmeno nelle manovre da fermo.Sembra di essere su una monoposto. L’assetto e’ rigido, le sospensioni vanno a tampone praticamente subito quando il fondo e’ sconnesso. L’elise, bassa larga ed estremamente leggera e’ praticamente incollata a terra e fila tra le curve come fosse sui binari. Sovrasterzi di potenza sono improbabili da realizzare; piuttosto, provate ad allungare la frenata fino a centro curva e correggete con un leggero controsterzo non appena sentite che l’elise prova ad intraversarsi… puro godimento!
Ed ecco quindi l’alternativa perfetta ad una supersportiva 600 quattrocilindri giapponese: una bella inglesina tutto pepe, dal prezzo abbordabile (usata, a circa 20.000 euro). C’e’ tutta la trazione british in quest’auto, dall’estetica alle performance, alla storia nelle competizioni alle sensazioni reali di guida. Talmente reali da farvi sentire pilotino per un giorno. Compreso l’odore di benzina che rimane impregnato nei vestiti.