Porsche 911 riceve gli auguri per i suoi 50 anni da una vettura speciale che ha molte cose in comune con lei, anche se a prima vista non si direbbe. MINI classica festeggia la sportiva tedesca.
Entrambe sono (ed erano) delle vetture di culto, diventate un mito già dopo tempo dalla loro commercializzazione: Mini e Porsche 356 (predecessore della 911) segnarono vendite record fin da subito. Entrambe vetture che hanno superato l’ostacolo del tempo venendo riproposte ed aggiornate ancora oggi.
Sia MINI che la Porsche 911 devono molto al coraggio e alla capacità di guardare avanti dei suoi padri, anche se né Sir Alec Issigonis né Ferdinand Alexander Porsche immaginavano che con i loro progetti avrebbero creato delle icone immortali dell’era moderna. Solo dei profeti avrebbero potuto prevedere che Ferdinand Alexander Porsche aveva ideato la vettura sportiva di maggiore successo di tutti i tempi ed Alec Issigonis “l’unica vettura compatta del mondo dalla personalità veramente cool”.
Oggi le due aziende hanno generato una vera e propria gamma di prodotti partendo dalle due basi: Mini con auto dalla Countryman e alla Paceman, e Porsche con il Panamera e il Cayenne.
Altro capitolo importante nella storia di queste due icone il motorsport. Sia per Porsche che per Mini il motorsport è un capitolo importante. Nelle sue versioni da corsa la 911 è la racing car di maggiore successo finora mai costruita. Essa ha vinto praticamente qualsiasi gara famosa. Ma chi ricorda gli anni Sessanta, pensa immediatamente anche alla Mini Cooper S. Infatti, la vettura prediletta dell’avanguardia di allora non era una presenza eccezionale solo sulla strada. Grazie alla vittoria nella propria classe con il pilota finlandese Rauno Aaltonen al Rally Monte Carlo del 1963, essa diede il via a una serie di successi senza pari nello sport automobilistico che culminò in tre vittorie finali al Rally Monte Carlo negli anni 1964, 1965 e 1967.
Nel 2010 le due vetture si sfidarono in pista. Nel 2010, Jim McDowell, all’epoca responsabile MINI negli USA, propose alla Porsche una gara sul circuito americano „Road Atlanta“. Una MINI Cooper S da 184 CV avrebbe affrontato una Porsche 911 Carrera da 345 CV. L’unica condizione era, altrimenti la gara sarebbe stata assurda, di competere non sul circuito vero e proprio ma nella piccola area dell’infield del circuito. Il percorso segnato era estremamente curvo e senza lunghi rettilinei, così che l’artista delle curve avrebbe avuto una piccola chance. Alla fine la 911 aveva circa due secondi di vantaggio rispetto alla coraggiosa outsider, ma delle persone astute calcolarono che al guidatore della Porsche ogni secondo di vantaggio costava dal concessionario circa 38.000 dollari USA, così che il dolore dei fan MINI alla fine di questa scommessa – che comunque non andava presa troppo sul serio – era abbastanza contenuto.
MINI e 911 due modi diversi di interpretare l’auto ieri come oggi, ma due vetture che erano e rimangono un mito.