Motorcycle Live NEC Birmingham – Per chi avesse perso l’EICMA e proprio non riuscisse ad aspettare fino a fine gennaio per il Bike Expo di Verona, c’è sempre Motorcycle Live, in scena al NEC di Birmingham (UK). Noi ci siamo stati e vi raccontiamo com’è.
Innanzi tutto, l’esperienza di mescolarsi ai bikers di un’altra nazione merita già il viaggio. Il biker inglese si presenta ai cancelli del NEC con calma e, una volta dentro, la tappa al bar per iniziare la giornata con bacon roll e birra è d’obbligo. Il biker inglese è di buona statura, bello piazzato, con i capelli corti o pelato, indossa un bel giubbotto in pelle nera e, quando se lo toglie, resta in t-shirt anche se fuori ci sono 5 gradi. Ovviamente, sfoggia almeno un tatuaggio. Ovviamente, la moto che guida ha uno scarico aftermarket e, altrettanto ovviamente, quando si lascia trascinare dall’entusiasmo generato dal mix letale di moto-donne-birra, parla una lingua ai più incomprensibile.
Motorcycle live va in scena dal 23 novembre a domenica 1 dicembre, e non ci sono giorni dedicati ai soli operatori e giorni per il pubblico di massa, ma è sempre aperta a tutti. La partecipazione dei costruttori è molta buona: Aprilia, Guzzi, Piaggio, Ducati, Triumph, BMW, Harley-Davidson, Indian, Victory, BSA, Royal Enfield, Norton, GasGas, Kawasaki, Suzuki, KTM, Yamaha e molti altri. L’unica grande assente è MV Agusta, ma chissà se gli inglesi ne sentono la mancanza. C’è anche una zona con dimostrazioni live di motocross e trial, un pista per i più piccoli (a partire dai 2 anni!) e un’area dedicata ai demo ride, tra cui anche quello della KTM 1190 Adventure! Siamo in UK e non possono mancare un’area dedicata alle special e ovviamente lo stand del mitico Ace Cafe’ di Londra.
Ma veniamo agli aspetti secondo me più interessanti di questa fiera. Ovvero, le differenze con EICMA. L’arrivo al NEC di Birmingham si svolge senza intoppi di sorta, nemmeno un tratto della M40 chiuso è riuscito a creare le code improponibili che di solito si formano in zona Rho. Comodamente depositata la nostra auto, versiamo un bel 8£ come obolo per il parcheggio (EICMA euro 16.50) che comprendono anche il trasporto in bus fino all’ingresso della fiera. Il biglietto giornaliero costa £20, ridotto a £17 se comprato online (+ £1.5 di commissione). Tutto sommato caro ed allineato agli altri saloni internazionali. Motorcycle Live non sarà certo un evento prestigioso come EICMA, ma di fatto è una fiera annuale alla quale partecipano tutti i top costruttori del settore e dove vengono lanciate le novità per il mercato inglese. L’afflusso di gente è davvero notevole ma, nonostante questo, la fiera ce la siamo davvero goduta.
Abbiamo passato ore e ore a guardare le moto, a salirci, a fare foto e anche video. Abbiamo parlato con calma con i commerciali di Triumph e KTM, in Ducati in quanto italiani ci hanno accolto a braccia aperte e alla GIVI ci siamo intrattenuti per una buona mezz’ora con due tecnici commerciali, con i quali abbiamo parlato nel dettaglio della nostra esperienza con le loro borse e di quale fosse la soluzione migliore per montare iPhone o navigatore al manubrio. C’era aria, si respirava, c’era energia, c’era passione, ma tutto si svolgeva in maniera più ordinata e non mi è dispiaciuto affatto! E indovinate qual’e’ lo stand affollato e con le hostess più belle? Ducati, ovviamente! Il popolo inglese ha una vera passione per le bicilindriche di Borgo Panigale.
Tornando da Birmingham, pensavo: “è un buon segno tutta la gente che si è vista ad EICMA quest’anno?”. Sicuramente si, fa bene alla fiera in se’ e agli espositori. Fa bene all’umore di chi vive a Milano e dintorni sapendo che la sua città è in grado di organizzare un evento cosi prestigioso. Ci sarà da vedere poi se tutte quelle visite si trasformeranno davvero in vendite: alla fine, le moto che più stanno facendo sognare sono dei gioiellini da 15.000 euro, vedi 899 Panigale, MV Agusta Turismo veloce etc…
Sono quindi venuto via da Motorcycle Live con l’idea che l’afflusso di quest’ultima edizione di EICMA sia più il segno di una crisi talmente profonda che tutti noi abbiamo bisogno di emozioni forti, di sacche di evasione dove poter far finta che tutto va bene e si può tornare a sognare.