E’ facile lodare una moto del passato, come un ricordo lontano: la sua sola rievocazione provoca un sentimento di piacevole familiarità e i sentimenti a lei legati migliorano anche i difetti da cui magari non era esente.
Così è per tante auto e moto ma per la Norton Manx merita un discorso a parte, sono i nudi fatti che parlano delle sue doti, questa è la motocicletta da corsa più vittoriosa di sempre: pensate che fu portata in gara con successo dal 1948 fino ai tardi anni 60’.
Questa splendida moto inglese fu progettata con l’obiettivo di sostituire la vetusta Norton International che dagli anni trenta non aveva ricevuto particolari affinamenti e alla fine degli anni quaranta non poteva reggere il confronto in gara con le plurifrazionate e sovralimentate moto italiane.
Il suo nome deriva dal mitico tracciato dell’isola di man, teatro ancora oggi di spettacolari sfide in moto.
John Craig, Il suo progettista, nonostante le mode ingegneristiche dell’epoca fossero altre, decise di proporre una moto spinta da un grosso monocilindrico non sovralimentato, puntando decisamente sulla leggerezza e sulla manovrabilità.
Nulla sarebbe servito se in questo progetto, non fosse stato pensato e realizzato il miglior telaio da corsa dell’epoca, il famoso “fatherbed” ovvero letto di piume disegnato dal talentuoso Rex McCandless .
Questo telaio a doppia culla rendeva la Norton non solo leggera e manegevole ma anche decisamente stabile sui curvoni, La Manx iniziò a vendicare le misere sorti della International, battendo la concorrenza straniera e britannica.
Solo più avanti negli anni un’altra moto inglese mise in difficoltà la bella Norton dal serbatoio grigio: era la Matchless g50, un’altra agile moto da corsa simile ma non soggetta a trafilaggi d’olio dalle sedi valvole scoperte e quindi meno incline a far cadere i piloti a causa dell’olio sul pneumatico.
La monocilindrica Norton fu realizzata nelle cilindrate di 350 e 500 cc ma, mentre la prima non godeva di un grosso vantaggio sulla concorrenza, la seconda con circa 50 cv ed un ottimo telaio fece vincere molti piloti su tutte le piste d’Europa. Mike Hailwood, Phil Read, Luigi Taveri, Jim Redman sono solo alcuni dei fantini che portarono questa moto a trionfare in circuito.
la linea della Norton Manx è di un minimalismo razionale che non invecchia mai. Due belle ruote, un serbatoio ed un piccolo codino sono le parti superiori della moto, sotto di essi il grosso “mono” raffreddato ad aria sembra riempire la moto che mostra “sostenza” e leggerezza allo stesso tempo: le doti di una sportiva eccellente, da tempo copiata nelle innumerevoli realizzazioni “cafè racer” dagli anni 60’ fino ad oggi.
Per tutti questi motivi e per il suo ricco palmarès, nonostante ci sia in giro un discreto numero di esemplari di Manx, le cifre delle quotazioni sono di tutto rispetto. Insomma i collezionisti se le tengono strette e per avere questa leggendaria due ruote bisogna sborsare cifre mediamente intorno alle 30.000£.
la Norton usava l’espressione “The Unapproachable” per identificare le sue moto stradali in vendita, nel caso della Manx il termine “l’inavvicinabile” è assolutamente la verità, non tanto per il valore economico del mezzo ma soprattutto per il valore storico ineguagliabile di questa splendida motocicletta inglese.