Special BMW NineT – I giapponesi non sono creativi: Falso. I giapponesi non sanno fare moto davvero belle: niente di più falso. Oggi ci teniamo a sfatare totalmente dei vecchi pregiudizi, mostrandovi cosa sono stati capaci di fare quattro bravissimi preparatori giapponesi sulla base della BMW NineT.
La prima special di cui vi parliamo è la ‘Highway Fighter‘ realizzata da Kaichiroh Kurosu della Cherry’s Company. Questa special ha un richiamo al passato forte: è un vero mix di elementi storici ed attuali, infatti un paragone con il prototipo BMW R7 del 1934 potrebbe apparire, per certi versi, pienamente giustificato. Ciò nonostante la linea richiama anche alla mente un mezzo “post-atomico” che non sfigurerebbe in un episodio della saga Mad Max oppure in un fumetto di Kenshiro.
La creazione di Go Takamine di Brat Style dal nome ‘Cyclone‘, pur nascendo sulla stessa base, ha tutto un altro stile. Questa moto è ,passateci la blasfemia, quasi più americana di un Harley: l’aspetto sfrontato dirt track-custom e la genuinità delle cromature ci fanno fare un salto indietro nel tempo. Ci immaginiamo in sella Steve Mc Queen oppure lo stesso Elvis. negli intenti del suo creatore “la moto vuole combinare il passato con il futuro, in forma moderna”.
Questa moto è stata accolta favorevolmente dalla stampa specializzata e non solo, oltre ad essere stata presentata niente meno che dal famoso stuntman Chris Pfeiffer, in occasione dei Motorrad days of Japan.
‘Boxer’ è il nome della terza special, un nome sicuramente poco originale ma la sua linea è tutt’altro. L’opera di Hidden Togashi della Hide Motorcycle si presenta come una sorta di moto sportiva vintage ma che allo stesso tempo ha un aspetto totalmente inedito. Le line tonde e morbide della carenatura nera con filetti bianchi, si accordano con lo sfuggente e squadrato codino realizzato in alluminio, lavorato in maniera talmente sopraffina da sembrare verniciato con più mani di trasparente protettivo.
Shiro Nakajima di 46 Works, invece, nella sua ‘Clubman Racer‘ vede “la passione dell’uomo per le moto da corsa perfette per la pista e la strada”. La sua volontà è stata infatti quella di realizzare qualcosa di “più sportivo di una semplice cafè racer”. La creazione di Shiro è superba: la cafè racer su base BMW è coerente con lo spirito british-cafè ma attuale allo stesso tempo. Questa moto non avrebbe sfigurato, in listino, come una perfetta concorrente delle belle, ma sfortunate, Ducati della serie classic. La Clubman Racer è minimal, sexy, vintage ma anche ben dotata dal punto di vista del telaio. Non ce ne vogliano i fan della casa tedesca ma questa BMW è meglio di una BMW.