Lotus Elise – Buon Compleanno Lotus Elise! Vent’anni fa (mese più mese meno) veniva presentata al Salone di Francoforte la piccola Lotus Elise, vettura che sarebbe diventata (e l’ho è ancora) riferimento tra le sportive leggere.
La Storia
Il concetto alla base dello sviluppo era semplice: progettare una vettura in grado di portare avanti lo spirito del fondatore Lotus, Colin Chapman (che ha fatto della leggerezza la sua ragione di vita): realizzare auto prestazionali non riempendole di cavalli ma alleggerendole il più possibile (tutto quello che non c’è, non pesa cit,). All’inizio dello studio nel 1993 si pensò di riprogettare le iconica Seven, ma il progetto fu abbandonato quasi subito a favore di una cabrio due posti con trazione posteriore e motore centrale.
Per la prima volta nella storia dell’automobilismo venne realizzato un telaio in alluminio incollato e non saldato o rivettato, così da mantenere intatta la struttura dell’alluminio stesso senza appesantirlo. In tutto il telaio della Elise pesava 68 Kg e, sempre per la prima volta, il telaio non era solo un elemento funzionale, ma un elemento stilistico essendo parzialmente a vista.
Per le linee i progettisti si ispirarono a grandi classici del passato della casa e non, Ferrari Dino su tutte, cercando di realizzare una vettura dal design elegante, morbido “manipolando”, per la carrozzeria, la vetroresina, materiale in grado di offire leggerezza e robustezza allo stesso tempo. Spunti stilistici arrivarono anche da un’altra icona dei motori la Ducati 916 che proprio in quegli anni stava vedendo la luce, oggetto, che meglio di qualunque altro, sapeva coniugare bellezza e funzionalità.
Per il motore la scelta ricadde sul Rover 1800, che all’epoca equipaggiava anche il Land Rover Freelander, da 120 cavalli. Il cambio manuale a 5 rapporti era sempre Rover.
Oltre al telaio alla carrozzeria ed al motore la Elise avava poco più: due sedili tre pedali ed un cruscotto. Niente tappetini, niente autoradio, niete condizionatore e soprattutto niente elettronica inclusi ABS e servosterzo che, grazie alla ottima progettazione al peso leggero e per rimanere fedele alla sua natura di sportiva dura e pura erano semplicemente inutili.
Per gli amanti dei numeri la prima Elise tocca i 100 in meno di 6 secondi ed arriva a 200 Km/h.
Negli anni si sono succedute diverse generazioni e varianti più spinte fino ad arrivare all’attuale meno estrema. La parola comfort anche se timidamente è entrata nel vocabolario Lotus ed i nuovi motori 1.8 e 1.6 di produzione Toyota è affidabile pulito e veloce. Ovviamente è salito anche il peso che ora è di circa 900 Kg contro i poco più di 700 della versione originale.
Alcune curiosità
– Il preogetto nasce dall’imprenditore italiano Romano Artioli, proprietario del marchio Lotus (e di quello Bugatti Automobili…) in quqeli anni.
– Il nome “Elise” è un’omaggio alla figlia del proprietario Elisa
– L’impianto frenante era inizialmente costituito da innovativi dischi in materiale composito a matrice metallica (MMC) a base di alluminio e pinze in lega di magnesio, ma furono sostituiti per problemi di usura e (alcuni dicono) perché la fabbrica che li produceva fallì
– Il 4 cilindri rover rimane tutt’ora uno dei più leggeri della storia
– Il progetto originale non prevedeva il piccolo spoiler posteriore, aggiunto dopo le prove in galleria del vento
– Furono realizzate diverse versioni speciali con livree storiche Heritage come la 99T come ricordo delle vittorie di Ayrton Senna
– La concept 340R montava gli specchietti della Aprilia RSV 1000
Come si guida? Con un sorriso stampato in volto
Guidandola in strada ci si trova in una realtà “parallela”. Sulla Elise (leggi qui: Panoramica Zegna: una strada per la Lotus Elise) si viaggia rasoterra, si scende in auto non si sale. Tutto ti sembra grande ed alto anche la più piccola delle citycar. A bordo si è completamente avvolti da lei. Il telaio ti protegge; il motore dietro la schiena si fa sentire e ti scalda.
I 120 cavalli della versione di ingresso bastano per farti stampare un sorriso sulla faccia e non fartelo più togliere, perfino andando dritti. Ma il bello è nel misto stretto dove la Elise da il meglio di se viaggiando sicura e veloce su dei binari immaginari.
Ovviamente non è tutto oro… entrare ed uscire è una impresa da contorsionista; il motore scalda il radiatore scalda il sole sopra la tua testa scalda… insomma non si muore di freddo in una Elise ;). L’affidabilità è quella delle vecchia auto inglesi. La parola “comfort” semplicemente spariscce dal vostro vocabolario appena salite. Ma tutto si scusa tutto si giustifica perchè guidarla è una eseperienza unica…
Lotus Elise 20th Anniversary
Per celebrare l’anniversario Lotus ha realizzato una versione celebrativa, basata sulla Elise S Club Racer (leggi qui: Lotus Elise: versione Club Racer a Goodwood) disponibile in quattro colorazioni con sedili in Alcantara, dettagli esterni neri opachi, cerchi in lega neri targhetta commemorativa, luci ausiliari.