Ford GT EcoBoost – Ford scopre al NAIAS la nuova GT che grazie a grandi prestazioni, aerodinamica, leggerezza sarà una vetrina perfetta della nuova tecnologia EcoBoost. La produzione di questa nuovissima supercar comincerà alla fine del prossimo anno e celebrerà il cinquantesimo anno da cui le Ford GT da corsa vinsero arrivando al primo, secondo e terzi posto alla 24 ore di Le Mans nel 1966.
“Dato che Ford costruisce il suo successo sull’innovazione è giusto ricordare che la nostra prima innovazione avvenne grazie ai tracciati, non in un freddo laboratorio” ha affermato Mark Fields il presidente di Ford ricordando la vittoria di Henry Ford nel 1901 e che convinse gli investitori nel finanziare il progetto del giovane fondatore della casa americana. “Siamo appassionati ad ogni tipo di innovazione permette grandi prestazioni e amiamo creare veicoli che fanno battere il cuore alla gente”.
La nuova supercar GT ha la trazione posteriore, il motore centrale ed un corpo vettura affilato da coupé sportivissima. Questa auto è spinta dal più potente motore EcoBoost di sempre, una nuova generazione di bi-turbo EcoBoost v6 che produrrà più di 600 cv.
La volontà di portare a molti ciò che è proprio di vetture puramente elitarie è evidente nella nuova GT. Ci sono infatti degli elementi di aerodinamica attiva, uno spoiler posteriore orientabile e sistemi tecnologici avveniristici che serviranno a rendere la vita del guidatore assolutamente più piacevole, come il SYNC 3, l’ultimo sistema di connettività by Ford.
“La prossima GT è l’ultima evoluzione del mondo delle supercar” afferma con orgoglio Il vice presidente della casa Statunitense Raj Nair, “Questa macchina include innovazioni e tecnologie che possono essere applicate largamente su tutta la gamma futura Ford, un’altra prova che la nostra azienda continua ad alzare la barretta delle prestazioni e così facendo migliora i prodotti di tutti i consumatori”.
Ford GT Carbon Fiber Supercar Dietro
Poche fattori possono contribuire ad aumentare in maniera così radicale le prestazioni quanto la riduzione del peso. Ogni aspetto della vettura quali accelerazione, handling, frenata, sicurezza ed efficienza migliorano usando materiali più leggeri. La nuova GT è infatti costruita in materiali compositi che aiuteranno Ford a migliorare complessivamente l’auto e mostreranno il miglior rapporto peso-potenza di tutte le auto di produzione. Ancorate alla cella del passeggero in fibra di carbonio, le parti posteriori ed anteriori in alluminio completano un telaio che sorregge pannelli strutturali sempre in carbonio. Questo materiale permette una leggerezza ed una rigidità che migliorano le performance dinamiche di tutto il prodotto.
Per quello che riguarda il propulsore, la tecnologia Ford EcoBoost è “imparentato” con quello in uso ogni giorno su varie Ford circolanti per le strade americane tra cui la nuova Mustang, l’F-150 Raptor così come la FiestaST e la Focus ST.
Basato sulla unità che equipaggia il prototipo Ford IMSA Daytona nelle gara di endurance, la prossima generazione del 3.5 V6 EcoBoost ha un’erogazione della coppia davvero notevole.
Questo propulsore dimostra quanto valga l’efficienza in un powertrain sviluppato per primeggiare in gare di durata, dove bisogna combinare il consumo relativamente basso alla alte prestazioni. L’EcoBoost twin turbo V6 ha vinto tre volte nela prima stagione dell’IMSA TUDOR United Sport Car Championship nel 2014, tra cui una prestigiosa vittoria alla 12 ore di Sebring.
Ford GT Carbon Fiber Supercar Interni
L’efficienza aerodinamica è un altro aspetto della nuova GT davvero importante. L’obbiettivo degli studi degli ingegneri Ford è stata la riduzione della resistenza aerodinamica ottimizzando la deportanza. L’aspetto funzionale interessante su questo modello è lo spolier orientabile posteriore che si muove seguendo degli imput di velocità della vettura e condizioni aerodinamiche esterne.
Le sospensioni sono delle push-road con altezza regolabile e dei cerchi da 20 pollici gommati Michelin sono abbinati a dei freni carbo ceramici.
Non sarebbe una vera Ford GT se l’estetica non fosse “sexy” e moderna con richiami al passato glorioso del modello da cui deriva.