Honda NR: il “Titanic” delle moto

Un motore con soluzioni ardite, forse troppo...vi racconto la storia della più grande casa di moto alle prese con un progetto fallimentare che, però,ha dalla sua ancora tanto fascino.

Honda NR – Un’ aspetto singolare degli essere umani è subire il fascino per storie dall’esito tragico o fallimentare. Non a caso il genere teatrale della tragedia ha sempre un suo nutrito seguito e certe vicende catastrofiche attraggono molto di più che serene storie a lieto fine. Prendete per esempio la storia del Titanic, un evento assolutamente drammatico ma che ,ancora oggi, esercita un certo, inspiegabile fascino.

Oggi vi parlo del Titanic delle due ruote. La moto da corsa meno vincente di sempre e contemporaneamente la più onerosa come investimenti economici , la Honda NR.
Siamo alla fine degli anni ’ 70, un era dominata dalle vincenti 500 due tempi da gp di suzuki e yamaha. Honda in quegli anni non ha “preso il treno” delle due tempi da competizione e nella squadra corse c’è ancora chi crede che si possa vincere con un 4 tempi di pari cilindrata.


Honda NR 750

Soichiro Irimajiri l’ingegnere a capo del reparto corse decide di sviluppare un nuovo propulsore prenedendo spunto dal lo spettacolare V8 Moto Guzzi 500 degli anni 50’. Non potendo frazionare il propulsore in base al regolamento dell’epoca disegna dei pistoni allargati (ovali) sulle 8 bielle presenti. In pratica aumenta esponenzialmente la superficie di combustione e l’alesaggio rispetto alla corsa che invece mantiene un valore normale. Questo si traduce in un motore capace di raggiungere regimi stellari pur restando “formalmemnte” un quattro cilindri.
Fin qui sembra tutto perfetto, ma dalla carta alla pista purtroppo le cose cambiano. La moto che debutta nel 1979 ha un’affidabilità pessima, tanto che in un’occasione prende fuoco dopo appena un giro, le prestazioni sono assoluatamente deludenti e questo anche grazie al telaio particolare in lamiera d’alluminio semi-portante di 1 mm di spessore, con i radiatori posti sui fianchi della moto e le molle forcelle esterne.

La moto, in seguito, viene rivista con un riposizionamento dei radiatori e viene dotata di forcelle tradizionali ma anche dopo una seconda e terza versione del progetto i risultati stentano ad arrivare e la due ruote nipponica non riesce neppure a qualificarsi. Dopo una serie di performance a dir poco vergognose, Honda nel 1981, è costretta a gettare la spugna per passare allo sviluppo della NS 500, promettente due tempi che pian piano riporterà la casa dell’ala ai vertici nelle gare del Motomondiale.


Honda NR 750 Racing

Nel 1987 in casa Honda si rispolvera il progetto NR con una moto realizzata sulla base telaistica della VFR 750. La moto, preparata per la 24 di Le Mans, ben figura in prova qualificandosi in seconda posizione ma in gara, quando la squadra è al terzo posto, è costretta al ritiro a causa di un problema ad una delle sue numerose bielle. Malcom Campbell, uno dei tre piloti che sono in griglia a Le Mans decide di usare una NR 750 “Le Mans” per le gare di un campionato minore australiano, le Swann series e sul circuito d Calder park la moto viene portata sul gradino più alto del podio per la prima ed ultima volta.

La storia amara della NR in pista termina qui ma la Honda, in qualche modo legata a questo motore, decide di proporre al pubblico una dream bike con il motore a pistoni ovali di 750 cc, la NR 750 nella sua versione stradale.

La moto costa ben 100.000.000 di lire in Italia, in pratica costerebbe l’equivalente della Desmosedici RR, se proposta ora. La linea è particolarmente curata ed innovativa: il monobraccio posteriore e i fari sdoppiati e sottili hanno fatto scuola prima della nascita della meravigliosa ed unica Ducati 916 del “maestro” Massimo Tamburini.
Il sound della NR a 32 valvole però non conquista perché la moto, in configurazione stradale da “soli” 125 cv a 14.000 gir al minuto non esprime al massimo le doti di un motore davvero estremo ma ,ciò nonostante all’epoca stupisce, quando Loris Capirossi stabilisce con lei numerosi record di velocità sull’anello ad alta velocità di Nardò (Lecce, Italia), fra cui il chilometro da fermo (con velocità d’uscita a 299,825 km/h) ed i 10 chilometri con partenza da fermo (media 283,551 km/h).


Honda NR 750 Telaio e Motore

Sono 322 le NR 750 costruite in totale, una delle quali era ( e forse è ancora lì…) in un concessionario vicino a casa mia, in Brianza. Quando avevo un po’ di anni di meno ma la stessa passione per le belle moto che ho oggi, andavo ad ammirare le varie moto esposte e non mi pareva vero vedere la NR imperniata ad un cavalletto posteriore, ferma quasi sempre come una bomboniera da cristalleria; io la avrei guidata se avessi potuto, e lo farei anche oggi nonostante il prezzo esorbitante e la rarità del modello, perché anche se tragica come il Titanic, forse sotto sotto, è anche per questo che mi attrae…

Mauro Di Mise: Motociclista da sempre, cresciuto a super e due tempi. Amo i motori belli con un suono appagante, ma sono anche attratto dalle nuove tecnologie.
Related Post

This website uses cookies.