Sergio Baratto: la magia della mano

Chi c'è dietro alle più belle illustrazioni motoristiche degli ultimi 40 anni? Cavalli Vapore intervista per voi il più grande illustratore di auto e moto vivente, un uomo che grazie alla sua mano non ha bisogno di CAD, ray tracing e rendering vari....

Sergio Baratto – Le passioni più grandi nascono da bambini, si sa. Nel mio caso da piccolo sfogliavo con grandissimo interesse e desiderio le riviste di auto e moto che mi facevano davvero sognare ad occhi aperti.

Tra quelle pagine sottili, mi capitava di vedere dei disegni di auto talmente belli che non sembravano fatti da una mano umana. Chiedevo a mio padre se fossero delle strane foto ma la risposta era che erano disegni; complicatissimi e curatissimi ma “semplici” disegni.

La mano “magica” responsabile di quei bellissimi spaccati di auto di tutti i tipi era ed è Sergio Baratto, cordiale e brillante genio del disegno tecnico con cui abbiamo ho avuto l’onore e la fortuna di scambiare due chiacchiere in cordialità presso il suo studio situato in un bel paese del lecchese.

Sergio, mentre ammiriamo una sua opera nello studio, ci spiega subito con sguardo vispo e sicuro che il trucco è nella dote naturale della sua mano e del suo occhio. Null’ altro, eccetto una proverbiale velocità nel disegnare con una precisione (per noi incredibile) ed una tecnica sopraffina nel saper dosare la miscela aria-colore con l’aereografo. Le straordinarie illustrazioni da lui realizzate sono inoltre dipinte con un’ intelligente tecnica “a maschere”, che garantisce la pulizia impeccabile che vediamo ancora oggi in quelle incredibili rappresentazioni cartacee.

Terminati gli studi come perito tecnico industriale, che per quei tempi, eravamo nel 1955, rappresentava l’unico sbocco scolastico per poter continuare a coltivare gli obiettivi che si era prefissato, inizia la sua formazione professionale lavorando per sette anni nell’ufficio studi della Moto Gilera di Arcore, impegnato nella realizzazione grafica di esplosi, spaccati e numerosi altri lavori di carattere tecnico.

Un giorno sbirciando di soppiatto il lavoro dei progettisti Gilera, Baratto vede su un lenzuolo di carta la traccia del profilo di una Dino Ferrari 156, sul quale era stato appoggiato un manichino in legno di due motori 4 cilindri Gilera affiancati, capsce che stavano per realizzare una monoposto di F.1 Ferrari/Gilera e immediatamente abbozza uno schizzo realizzando il disegno del prototipo che la rivista Motor di Roma pubblica in anteprima. Il disegno poi finisce addirittura su un magazine americano. Il progetto di questo fantastico prototipo resta purtroppo solo sulla carta.

Uscito dalla Gilera con un notevole bagaglio professionale inizia in proprio la sua attività svolgendo in quasi sessant’ anni con notevole successo il lavoro di grafico pubblicitario e di illustratore tecnico, collaborando nel tempo con riviste come Auto Italiana, Auto Sprint, Rombo, Gente Motori, Sport Bild, Sportweek, ecc. Sergio non solo propone le sue famose illustrazioni ma le completa quando serve con articoli, tanto da ottenere l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti in qualità di pubblicista.

I suoi disegni sono ricercati sia da case automobilistiche che da riviste del settore .La fama acquisita gli permette andare nei box dei vari circuiti a fotografare le mitiche F1, intrufolandosi un po’ ovunque , per poi riprodurre sul tecnigrafo, in maniera analitica, le belle monoposto da corsa dell’epoca d’oro del campionato. Entrare nei box però, nel tempo, diventa un’ avventura….Sergio, ricorda ridendo , che una volta a Imola nel box Lotus scampa per poco alle manone di un meccanico che non vedeva di buon occhio l’intrusione nel loro box.

Lo stesso Ingegner Chiti è protagonista con Sergio di un aneddoto divertente accaduto all’Autodromo di Monza: un giorno, pur essendosi accordato con l’igegnere per poter fotografare la ATS F1, non riconoscendo Baratto e credendolo un semplice intruso lo fa cacciare dagli addetti dell’autodromo riempiendolo di insulti ed invettive .Finite le prove Chiti si rende conto dell’errore commesso e chiede scusa a Sergio e poi con tono pacato come se nulla fosse successo gli dice: “adesso la vettura è a tua disposizione, fai pure quello che devi fare” .

Monza è la patria del disegnatore perché da esule fiumano vive fin dall’età di 17 anni nella città della corona ferrea. Questa città, alla quale dice con orgoglio di sentirsi onorato di appartenere, non viene dimenticata da Sergio che tutt’ora, nella sua abitazione del lecchese, esegue con la solita mano infallibile, uno straordinario spaccato del Duomo di Monza e una panoramica (con sezioni) della splendida VillaReale del capoluogo brianzolo.
Per questo motivo ci piacerebbe tanto vedere in occasione del GP d’Italia una mostra in piazza dell’ Arengario dei suoi disegni storici delle F1.

Oltre alle riviste , la collaborazione di Baratto con le case è stata altrettanto fruttuosa, ha lavorato con soddisfazione per Fiat , Mercedes, Mazda, Ferrari ecc…Oltre che alle auto Sergio si è dedicato anche a disegni di moto come ad esempio quello della Ducati 996 di Carl Fogarty e della Aprilia RSV4 SBK di Max Biaggi della quale ha realizzato anche un bellissimo spaccato del motore, grazie al permesso concessogli del talentuoso ingegnere Gigi Dall’Igna.

Vedere questi disegni di persona è davvero un’ esperienza interessante, anche perché dal vivo sono in formato 50x70cm. e 70x100cm. e sono inoltre particolareggiati e curati nei dettagli in modo incredibile.
Sergio cede qualcuno dei suoi disegni storici di valore a chi davvero fosse interessato e realizza, come un pittore d’altri tempi, disegni su commissione, opere uniche considerate dai competenti dei veri e propri quadri tecnici d’autore.

Trovate informazioni e contatti di una vera e propria leggenda del mondo motoristico italiano direttamente sul sito

Mauro Di Mise: Motociclista da sempre, cresciuto a super e due tempi. Amo i motori belli con un suono appagante, ma sono anche attratto dalle nuove tecnologie.
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