Jeep – La gloriosa storia Jeep inizia nel luglio del 1940 quando le Forze Armate americane chiesero alle allora 135 costruttori di auto, di sviluppare un veicolo che andasse a sostituire le motociclette nelle operazioni di ricognizioni.
Le specifiche erano precise e sfidanti: motore in grado di assicurare velocità tra 5 e 80 Km/h, trazione integrale con ridotte, parabrezza ripiegabili, peso inferiore a 590 Kg, solo per ricordarne qualcuna.
Tra tuttte le case coinvolte risposero, inizialmente, solo la Willys-Overland e American Bantam Car Manufacturing Company alla quale si aggiunse in un secondo tempo la Ford.
Nel novembre 1940 a Camp Holabird, nel Maryland, l’esercito prese possesso di veicoli presentati dalle tre case. Ognuno di questi progetti andava oltre le specifiche delle 1.300 libbre (590 kg) richieste, ma ben presto l’esercito comprese che si trattava di un limite troppo basso e lo alzò per la successiva fornitura di veicoli.
Nel marzo 1941 l’Esercito passò alla fase successiva. Bantam doveva costruire 1.500 esemplari del Model 40 BRC, Ford ulteriori 1.500 di una versione modificata e migliorata del Pygmy GP, Willys 1.500 del suo Quad. Successivi collaudi e valutazioni portarono l’Esercito a scegliere Willys come principale casa costruttrice.
Nasceva la mitica Jeep Willys, per tutti “Jeep”. Non è ben chiaro come nacque il nome Jeep: per qualcuno deriva dalla sigla GP termine militare per General Purpose, per altri deriva da “Eugene the Jeep”, un noto personaggio dei fumetti di Braccio di Ferro.
Il modello Willys MA aveva il cambio sul piantone dello sterzo, aperture nella parte inferiore delle fiancate, due strumenti circolari sul cruscotto e la leva del freno a mano sul lato sinistro. La Willys si impegnò a fondo per abbassare il peso a 2.160 libbre (980 kg) e rispettare le nuove specifiche dell’Esercito. I pezzi rimossi dal modello MA per raggiungere questo obiettivo furono montati sulla successiva generazione MB, che pesava appena 400 libbre (181 kg) in più.
La Seconda Guerra Mondiale consacra definitvamente il mito del fuoristrada. Willys registrò il nome Jeep e convertì la vettura in un fuoristrada adatto all’impiego nelle aziende agricole: nasce così la Universal Jeep per uso civile, con il modello CJ-2A, il primo veicolo Jeep destinato ad un impiego civile.
Da allora ai giorni d’oggi alla Willys si affiancarono modelli di grande successo sempre con l’intento di realizzare degli inarrestabili fuoristrada. Nel 1947 nacque la versione pickup con passo lungo e una statio wagon. Nel 1963 arrivo sul mercato la Wagoneer, il primo veicolo a trazione integrale dotato di trasmissione automatica, ed è considerato il predecessore dei moderni SUV. Il 74 fu l’anno della Cherokee a due porte, destinato a un pubblico più giovane rispetto al modello Wagoneer.
Gli anni 80 furono segnati dall’arrivo del Grand Wagoneer, il primo SUV di lusso, la Cherokee XJ e la Wrangler nata per rispondere alla maggiore richiesta di veicoli compatti a trazione integrale di una clientela che cercava la praticità della serie CJ al comfort delle berline.
Il Salone dell’auto di Detroit del 1992 fu segnato da un Grand Cherokee che entrà in scena sfondando il vetro del centro congressi. Era il primo SUV dotato di airbag sul lato conducente, segnò l’inizio di una nuova era per i SUV.
Oggi la gamma prevede veicoli confortevoli, dalle grandi prestazioni sia off road che on road.