Vent’anni fa al Salone di Ginevra veniva presentata una vettura rivoluzionaria la incredibile Zonda C12: l’auto che ha meritato per la prima volta il nome di hypercar.
Il progetto “Zonda” nasce nei primi anni 90 ed impiega 9 anni per essere perfezionati, 9 anni in cui il mondo cambio a radicalmente e sembrava non aver più spazio per una vettura così sfacciata e veloce. Da li a poco la Zonda diventa una della auto più celebrate degli ultimi 20 anni collezionando premi e record di velocità sui più importanti circuiti del mondo.
In tutto sono stati creati 140 esemplari stradali ognuno con un’anima specifica realizzate su misura intorno al cliente.
Al Salone di Ginevra 2019, la “hypercar” viene celebrata con il restauro completo della vettura con il telaio numero 1, il primo mai realizzato dall’atelier di San Cesario sul Panaro, “regno” del geniale Horacio Pagani, originariamente utilizzato per le prove omologative e i crash della vettura.
Grazie al Programma Rinascimento, infatti, è stato possibile restituire alla vettura tutto lo splendore originale; ripartendo dal restauro delle parti esistenti ogni più piccolo dettaglio è stato riportato alle condizioni di partenza. E’ stato inoltre possibile ricostruire i componenti originali seguendo le specifiche custodite negli archivi storici di Pagani Automobili, che l’azienda tuttora conserva per ogni vettura che lascia l’Atelier.
Più di tutto Zonda racconta la storia fra un giovane designer ed il grande Juan Manuel Fangio, leggendario campione del mondo di F1, amico e garante del sogno di Horacio Pagani.
Horacio Pagani, Founder & Chief Designer: “Alla Pagani siamo tutti grandi appassionati di automobili, di tutte le automobili, soprattutto di quelle che hanno nutrito i nostri sogni di bambini e che sempre continueranno ad ispirarci ed a ispirare i futuri designer. E non è fatto mistero che noi stessi ci siamo ispirati alle vetture di Les Mans degli anni 80-90 per lo sviluppo di Zonda, che ha successivamente influenzato Huayra; e di nuovo a lei penseremo per le Pagani a venire. In questo caso è alla Zonda che vogliamo dedicare il nostro tributo, alla vettura che ci ha permesso di crescere e di confermare le nostre iniziali scommesse, ma che ci ha permesso soprattutto di condividere la nostra grande passione col resto del mondo!”
La vettura è equipaggiata con il V12 Mercedes-Benz, posizionato centralmente, da 6 litri e 450 cavalli. Oggi a distanza di 20 anni a confronto con le hypercar moderne la Zonda porta i segni del tempo ma rimane e rimarrà sempre un’opera d’arte, una dimostrazione di cosa l’ingegno umano sa realizzare.