MV Agusta– Giornata assolata di fine Febbraio. Finalmente la pioggia ci da tregua e noi di Cavallivapore visitiamo un tempio delle due ruote sportive: la sede di MV Agusta Motor di Schiranna, Varese.
Nello storico stabilimento ex – Cagiva si respira un aria carica di storia e passione. Nella hall della zona amministrativa sono esposte due moto leggendarie : la MV F4 AGO serie oro e la Cagiva GP 500 di John Kocinsky. Accolti dalla gentilissima addetta stampa Alessia Riboni veniamo subito affidati ad Alessandro Gualberti, responsabile customer care Italia, che con tanta cordialità ma anche passione e preparazione ci illustra, passo dopo passo, le varie aree dello stabilimento.
Visitiamo dapprima un area stoccaggio di parti pre-assemblate o da comporre (sospensioni e cupolini) che poi vengono successivamente portate alla catena di montaggio per realizzare le moto. In seguito passiamo nell’area adibita all’assemblaggio e lavorazione dei gruppi termici. Alcune delle operazioni sui carter e nelle teste sono completamente meccanizzate ma altre, come quelle che riguardano la guida delle valvole, sono eseguite ancora in maniera semi-artigianale. I propulsori completi, prima di arrivare in catena di montaggio vengono sottoposti al banco prova: “Il test viene effettuato in quinta marcia a gas parzialmente aperto, circa al 40%, 50% – ha spiegato Alessandro – vengono toccati i in vari step prima i 3000 giri, poi i 4000, proseguendo i 5000, gli 8000 giri dopodiché si passa di nuovo a 5000 per fare una sparata fino a 10000 giri per qualche secondo. Se durante il collaudo qualcosa non dovesse funzionare il motore torna in produzione”.
Proseguendo nella nostra visita giungiamo alla catena di montaggio dove, in sostanza, si assembla il telaio al motore e alle ruote, si inserisce il serbatoio, si montano codone e cupolino. Al termine di queste operazioni si effettua lo spurgo del sistema frenante ABS di ogni moto.
Uscite dalla catena di montaggio le splendide tre e quattro cilindri varesine, ormai quasi complete, vengono testate sui rulli. La prova avviene simulando diverse condizioni di utilizzo: inserendo i rapporti, dosando il gas progressivamente e poi con degli allunghi decisi e frenate più o meno intense. Il tester con la sua esperienza e con l’ausilio di apparecchiature computerizzate, verifica l’effettivo funzionamento del ride-by wire, di freni, sospensioni, fari e frecce.
Dopo la prova sui rulli c’è la verifica globale delle moto e vengono finalmente montate le carene laterali e i cupolini. Infine, il prodotto perfettamente funzionante viene ulteriormente controllato per la delibera e posizionato in un “hangar” dove verrà custodito fino alla spedizione ai vari concessionari.
L’azienda di Schiranna esporta questi gioielli a due ruote in tutto il mondo ma gli allestimenti delle moto non sono tutti uguali: i modelli diretti in Francia hanno la mappatura settata, per legge, ad un massimo di 100 cv; le moto per gli USA hanno dei catarifrangenti montati sulle sospensioni anteriori e sul porta targa. Singolare, quanto un po’ banale, il silenziatore per gli esemplari destinati al Giappone: nel paese del sol levante le stringenti normative anti-inquinamento, infatti, costringono MV a rinunciare allo splendido scarico con collettore finale triplo o quadruplo.
Al termine della nostra visita Alessandro ci da importanti dettagli sui numeri della produzione: a Schiranna si producono mediamente 34 F4 al giorno e 48 moto -tra F3,Rivale e Brutale- per un totale di 10000 moto prodotte nel 2013 e una stima di 12000 unità circa nel 2014. I dati sulla produzione di tutta la gamma sono in salita ormai da qualche anno poiché il favoloso brand MV Agusta, grazie ad un ampliamento ed una diversificazione dei modelli, sta incontrando sempre maggior gradimento e diffusione. Questa crescita è coronata finalmente anche da un ottimo inizio della stagione sportiva.