Silenzio, leggerezza, sensazione di assenza di tutto quello che è superfluo. Più passavano i KM alla guida della Tesla Model S 100D e più mi veniva in mente il concetto di Lean Thinking (una filosofia industriale ispirata al Toyota Production System, che mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli fonte Wikipedia), perché sulla Model S tutto è stato studiato e razionalizzato per essere efficiente.
Un viaggio verso EST
Il nostro viaggio parte da Milano e toccherà alcuni dei borghi più belli del Friuli Venezia Giulia, oltre 1000 KM per dimostrare che con un’auto elettrica si possono fare anche grandi viaggi guidandola come una gran turismo (certo l’ansia della ricarica o per dirla all’americana range anxiety ce l’avevo e come).
Salgo sulla macchina e rimango impressionato dall’enorme monitor touch da 17 pollici sulla console centrale: il pannello di controllo dell’auto che fornisce informazioni e permette di gestire le diverse impostazioni. La user interface è differente da quelle di altre vetture, molto più simile a quella che si può trovare su un iPad. Giocherello velocemente tra i vari menù imposto l’assetto, la temperatura, scelgo la colonna sonora su Spotify (la Tesla è sempre connessa).
Imposto il percorso sul navigatore. La prima tratta è lunga: da Milano a Udine, 380 Km. Il computer della Model S calcola il percorso, non solo indicando la strada migliore ma anche in quale stazione di ricarica Tesla Supercharger fermarmi e per quanto tempo sarà la nostra sosta di ricarica per arrivare a destinazione. La mia “range anxiety” inizia a calare, in Tesla sanno che l’autonomia è un elemento chiave e hanno studiato tutto il ciclo a partire dalle stazioni di ricarica fino ad arrivare alla vettura che tiene ben conto della necessità di doversi fermare e a ricaricare in una rete non così capillare.
La prima ricarica
Partiamo. Mi trovo subito a mio agio sulla Model S. La guida è molto naturale e l’auto si comporta da vera Gran Turismo, con un notevole plus rispetto alle “altre”: l’accelerazione. Si perché grazie alla coppia disponibile al 100% da subito, la Model S va da 0 a 100 in 4,3 sec, ma soprattutto permette di sorpassare con grande agilità e sicurezza.
In autostrada provo l’autopilot, il sistema di guida assistita che permette di viaggiare in modo semi automatico adeguandosi al traffico, curvando e rimanendo in corsia. Non è facile “fidarsi”. L’occhio e la prospettiva ingannano e per i primi Km la Tesla mi sembra paurosamente vicino al jersey spartitraffico, in Tesla mi rassicureranno poi che l’auto sta esattamente in centro alla corsia.
Arriviamo al momento della prima ricarica. Usciamo alla stazione di Mogliano Veneto pochi KM e arriviamo al Tesla Supercharger. I Supercharger sono delle stazioni di ricarica, posizionate generalmente vicino a servizi come ristoranti, hotel o negozi che permettono di ricaricare l’80% della batteria in circa 20 minuti, tradotto circa 450 Km ad un costo di 20 euro (contro i circa 45 della benzina). L’Italia è già ben coperta di stazioni Tesla e nei prossimi anni la rete continuerà a crescere (per saperne di più: https://www.tesla.com/it_IT/supercharger). Ancora 100 Km e saremo ad Udine.
Venzone
Oggi il nostro tour passerà per Venzone, Colloredo di Monte Albano e Fagagna. A Venzone, uno dei borghi più belli d’Italia, ci accoglie casualmente una piccola sfilata in abiti medievale che pienamente si integra al panorama e all’atmosfera che si respira. La Tesla è un “oggetto” fuori dal tempo: attira lo sguardo di chi la conosce e di chi rimane stupito dal silenzio con il quale ci muoviamo.
La Model S incuriosisce, per le sue linee e per la sua aurea di vettura dirompente. L’abbinamento cromatico del modello in prova Blu Oceano Metallizzato con interni bianchi in pelle è veramente bello e ben si abbina alle forme della vettura.
Percorriamo altra strada per le vie del Friuli. Apprezzo sempre di più il piacere di guida della Model S. L’auto è strutturalmente ben realizzata, con un buon assetto. I motori (sull’asse anteriore e sull’asse posteriore) spingono sempre: sono una goduria. Il silenzio di marcia rilassa. La trazione integrale elettrica di Tesla Model S controlla digitalmente la coppia delle ruote anteriori e posteriori in modo indipendente, garantendo una trazione e un controllo senza eguali in ogni condizione.
Si torna a Milano
Prima di ripartire effettuiamo un’altra ricarica questa volta all’outlet di Palmanova. Mentre giriamo tra i negozi e beviamo un caffè monitoriamo lo stato di ricarica direttamente dall’app ed impostiamo la temperatura dell’abitacolo: le temperature iniziano ad essere invernali e salire sull’auto calda è una gran bella “coccola”. Riprendiamo l’autostrada per il viaggio di ritorno altri 400 chilometri ci aspettano, il “pitstop” questa volta è consigliato a Verona. Ci fermiamo, mettiamo in carica l’auto e prendiamo un caffè. E’ tempo di bilanci.
La Model S è bella, efficiente, fa sembrare le auto alimentate a combustibile fossile dei fossili. Si viaggia bene, fare un viaggio di tanti chilometri è tutt’altro che proibitivo, ma… ma ad oggi non la comprerei.
Vivo in città, non ho un box, al lavoro non ci sono stazioni di ricarica disponibili, ricaricare l’auto diventerebbe un “pensiero” in più nella mia routine quotidiana. Il problema è tutto lì, nella infrastruttura della rete di ricarica e nei tempi di ricarica. Tesla ed in generale l’Italia ha fatto grandi passi rispetto a solo un paio di anni fa: trovare delle colonnine di ricarica è molto più facile, i tempi si sono ridotti, le autonomie notevolmente ampliate, si piò ricaricare da casa, ma le città sono ancora pensate per i veicoli a combustione interna.
Detto questo se potete ricaricare la TESLA nella propria casa durante la notte o al lavoro durante le ore che la vettura è ferma, la Model S è un’ottima scelta per una clientela che cerca una berlina elegante, estremamente veloce, che sa farsi notare senza fare rumore.